Perché è importante che le Banche si occupino di sostenibilità? Le ragioni sono molteplici, sia di natura “egoistica” che per l’impatto positivo che gli istituti possono avere sul tessuto socioeconomico all’interno del quale operano.
Sul primo aspetto evidenziamo come sia sempre più marcata la tendenza di clienti, investitori e stakeholder a privilegiare le banche che adottano comportamenti coerenti con un approccio sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale (ESG). La reputazione delle imprese, e dunque anche che offrono servizi finanziari, è sempre più connessa alla capacità di sviluppare processi e attività in grado di incidere sul benessere collettivo, inteso nel senso più ampio del termine.
Comunicare in modo trasparente le proprie azioni sostenibili è, dunque, oltre che una necessaria attività in termini di compliance normativa, un tema essenziale per differenziarsi sul mercato intercettando l’attenzione dei portatori d’interesse. Le modalità attraverso cui le banche possono raccontare la propria virtuosità sostenibile, sono ampie: bilanci e report non finanziari, sito web, social media, campagne commerciali. Senza dimenticare che esiste anche un pubblico interno fatto di dipendenti e collaboratori che deve essere costantemente allineato con le politiche ESG delle banche affinché svolga un ruolo di evangelismo sul territorio.
Passando agli impatti effettivi che le politiche ESG degli istituti finanziari possono generare su comunità e territori, esistono numerosi strumenti che queste ultime possono implementare. A partire dal sostegno finanziario alle iniziative economiche e imprenditoriali caratterizzate dalla capacità di creare profili redistributivi per i territori di riferimento e impatti positivi a favore delle persone.
Determinanti poi le scelte su come comporre il proprio portafoglio di prodotti e servizi. Anche in questo caso è infatti possibile orientarsi su piattaforme finanziarie e di investimento vocate al perseguimento di obiettivi di sostenibilità economica, ambientale e sociale. In maniera ancora più diretta, le attività di supporto ai percorsi di transizione ecologica delle imprese clienti, ad esempio incentivando l’approvvigionamento da fonti rinnovabili a discapito di quelle fossili, è una leva significativa sulla strada della sostenibilità.
Peraltro, sull’adozione di politiche ESG e sulla comunicazione pubblica delle azioni implementate, esistono importanti direttive, in particolare di emanazione europea. Tra queste, ricordiamo il Sustainable Finance Disclosure Regulation, che dal 2021 impone agli operatori dei mercati finanziari, banche comprese, di condividere le informazioni su come integrino i rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti effettuati.
In vigore dal 1° gennaio 2024, il Regolamento (UE) 2020/852, richiede alle grandi banche europee di misurare e rendicontare l’incidenza degli investimenti allineati alla Tassonomia Europea sul totale delle attività. La Tassonomia è uno standard creato per identificare le attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale, agevolando dunque orientamenti verso investimenti sostenibili e favorendo la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Migliore trasparenza verso i cittadini, consolidamento della reputazione delle banche, creazione di impatti positivi su comunità e ambiente: l’adozione di un approccio sostenibile è in grado di generare benefici per tutti. Un matrimonio, quello tra banche e sostenibilità che, senza dubbi, s’ha da fare.