Una figura imprescindibile. Il risk manager è oggi diventato un professionista cruciale per assicurare alle organizzazioni l’indispensabile continuità di esercizio richiesto dal business moderno.
Il campo di azione di questa figura è, in realtà, molto ampio. Per questo il suo operato si deve spesso interfacciare con altri esperti – in particolare informatici e legali – che sono indispensabili per costruire “una linea di difesa” solida per l’organizzazione. Il caso più chiaro è quello del cybercrime. In un’economia digitalizzata è evidente che le minacce, sovente, sono di natura informatica. Contare su esperti che siano in grado di fornire risposte tecniche tempestive alle falle digitale dell’impresa è dunque essenziale. Naturalmente anche le soluzioni software utilizzate in azienda devono prevedere adeguati tool a garanzia della sicurezza. Per esempio, all’interno di BICTA è operativa la funzionalità “safe chain” che mette a disposizione una serie di strumenti che garantiscono l’invulnerabilità, il tracciamento e la riservatezza dei pagamenti. Vale medesimo discorso per le implicazioni legali connesse ai rischi che corre un’azienda. Stimarli, prevenirli o affrontarli è compito dei team legali delle imprese.
Detto, dunque, che i risk manager devono collaborare con figure professionali indispensabili per svolgere il proprio lavoro efficacemente, vediamo quali sono le attività principali di cui si occupano:
- Identificare i rischi. Alla base di tutto c’è l’individuazione dei potenziali rischi, sia interni che esterni, che l’azienda potrebbe affrontare. Lo spettro è ampio: rischi di mercato, di credito, operativi, normativi e reputazionali.
- Definire importanza e priorità dei rischi. Non tutti i rischi hanno la stessa rilevanza. È essenziale definirne la portata e stabilire una scala di priorità in modo misurare tempi e risorse da dedicare agli interventi. Esistono diversi modelli quantitativi e qualitativi che i risk manager possono utilizzare per sviluppare questa analisi
- Preparare strategie di mitigazione: è essenziale prevedere strategie per ridurre o mitigare i rischi identificati. Queste strategie possono includere l’adozione di coperture assicurative, la diversificazione degli investimenti, o l’implementazione di procedure di controllo interno.
- Monitoraggio continuo: Il risk manager deve monitorare costantemente i rischi per adattarsi alle dinamiche mutevoli del mercato. Il controllo continuo consente di individuare in anticipo nuovi rischi emergenti o le variazioni nei rischi esistenti.
- Comunicazione e reporting: Il risk manager è responsabile di fornire informazioni dettagliate ai vertici aziendali, alle autorità di regolamentazione e agli stakeholder in merito allo stato dei rischi e alle misure adottate per gestirli.
La figura del risk manager deve tener conto della forte dinamicità del contesto all’interno del quale opera. In particolare, sono tre i temi che richiedono una particolare attenzione. In primo luogo, le evoluzioni geopolitiche ed economiche che impattano sui processi finanziari. La velocità delle evoluzioni tecnologiche è un secondo aspetto che deve essere tenuto in forte conto. Considerando che i processi finanziari sono oggi governati attraverso piattaforme digitali, qualsiasi cambiamento ha evidenti ripercussioni sulle prestazioni e sulla sicurezza delle attività. Infine, esiste un tema legato ai cambiamenti nella regolamentazione nel settore finanziario che implica un costante allineamento dei risk manager affinché l’organizzazione sia sempre compliant alle direttive vigenti.
Infine, è necessario accennare anche alla prevenzione di una categoria di rischi che stanno diventando sempre più importanti per le imprese. Si tratta delle criticità legati alla sostenibilità ambientali, sociale e di governance (ESG). Fattori come i cambiamenti climatici o le politiche sociali sono certamente questioni di cui i risk manager si dovranno occupare sempre di più in futuro.